Rifiuti abbandonati, a Torino in un anno oltre 800 violazioni: nel mirino aziende e privati

ATorino nel 2022 sono accertate oltre 800 violazioni di aziende o privati nello smaltimento dei rifiuti. Si tratta di denunce e multe che fanno riferimento a comportamenti scorretti legati all’abbandono o alla sbagliata gestione dei rifiuti. Il dato è emerso durante la seduta di oggi – lunedì 9 gennaio – della commissione Ambiente del Comune di Torino. 

Secondo quanto riportato lo scorso anno sono state sanzionato 770 violazioni amministrative e tra queste quelle maggiormente ricorrenti sono legate a uno sbagliato conferimento dei rifiuti negli appositi contenitori o l’abbandono in strada. Inoltre vi sono stati anche 69 reati, con relativa denuncia, per irregolarità relative al trasporto o smaltimento di rifiuti, omessa consegna di veicoli vecchi a centri abilitati per la rottamazione e mancanza dei registri di carico/scarico.
 

A Torino i volontari raccolgono 1.200kg di rifiuti abbandonati in strada tra cui ruote d’auto e un frigo

Oggi circa quaranta volontari di Plastic Free hanno sfidato pioggia, vento e nevischio per ripulire dai rifiuti abbandonati in strada un angolo di corso Tazzoli a Torino. Sono stati riempiti circa un centinaio di sacchi e prelevati rifiuti ingombranti tra cui una ruota di camion, sei gomme d’auto, un frigo, tapparelle, tubi e canaline provenienti da ristrutturazioni. Per un totale di circa 1.200kg di rifiuti raccolti in meno di due ore, come racconta il referente torinese Stefano Righini: “Purtroppo non siamo riusciti a completare la pulizia dell’area in quanto davvero molto compromessa. Ci riproveremo a breve. Ringrazio i volontari sempre presenti alla chiamata della nostra associazione per il bene dell’ambiente. Unitevi a noi in questa battaglia continua contro lo scarico abusivo nel nostro ambiente, perché ce n’è davvero bisogno. Cercate le raccolte più vicine a voi sul sito plastic free nella sezione eventi perché sappiamo bene che il problema dello scarico abusivo è, purtroppo, molto diffuso anche nei comuni limitrofi”.

Torino: droga dentro i cassonetti dei rifiuti

L’insistente segnalazione di Iron, il cane dell’unità cinofila che spesso coadiuva i poliziotti di Torino impegnati nei servizi straordinari di controllo del territorio, ha condotto gli operatori del Comm.to di P.S. Barriera di Milano alla scoperta di una nuova modalità di occultamento dello stupefacente. Di fatti, dopo aver rinvenuto un tocchetto di hashish per terra, in corso Palermo, fra il marciapiede e le ruote di una vettura parcheggiata, il cane poliziotto ha fermamente rivolto la sua attenzione ad un cassonetto  per la raccolta del vetro posto sul lato opposto del corso. Pertanto, il personale di polizia con non poca difficoltà ha  perlustrato l’interno del cassonetto, ove in fondo, sulla parte laterale dello sportello in metallo, era ancorato tramite alcune calamite un sacchetto in stoffa al cui interno erano stati nascosti una sessantina di grammi di hashish.

Pertanto, lo stupefacente veniva recuperato e sottoposto a sequestro.

Tari in aumento a Torino: come si calcola la tassa rifiuti comunale

Sì all’aumento della Tari dell’1,20% per il 2023 nella città di Torino. Lo ha deciso il Consiglio comunale che nei giorni scorsi ha approvato il bilancio preventivo e, allo stesso tempo, votato il lieve rincaro, inferiore all’inflazione programmata, ma necessario per consentire a Palazzo di Città di pagare il servizio di raccolta svolto da Amiat.

Sì all’aumento della Tari dell’1,20% per il 2023 nella città di Torino. Lo ha deciso il Consiglio comunale che nei giorni scorsi ha approvato il bilancio preventivo e, allo stesso tempo, votato il lieve rincaro, inferiore all’inflazione programmata, ma necessario per consentire a Palazzo di Città di pagare il servizio di raccolta svolto da Amiat.

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Come funziona l’aumento della Tari a Torino: le agevolazioni

La tassa comunale sui rifiuti sarà un po’ più alta rispetto allo scorso anno, ma sono state mantenute salve le agevolazioni fiscali per le famiglie in situazione di disagio economico, stabilite in percentuale diversa in base all’Isee. In particolare, è previsto uno sconto del 40% per le famiglie con Isee da 0 a 13mila euro, del 25% con Isee da 13mila a 17mila euro e del 15% per le famiglie con Isee da 17mila a 24mila euro.

Gli sgravi per negozi e aziende vicine ai cantieri

Ci saranno invece delle agevolazioni per le attività commerciali ed artigianali interessate da cantieri per opere pubbliche della durata superiore a sei mesi. Le percentuali di agevolazione, il periodo di applicazione e le zone interessate saranno individuate con una successiva deliberazione. Sembra per esempio certo che saranno date ai commercianti di via Po, dove è in partenza un maxi-cantiere. Con i soldi della Tari, Palazzo Civico coprirà il costo complessivo del servizio integrato di raccolta dei rifiuti urbani, che per quest’anno, ammonta a 208,3 milioni di euro. 

Tari, aumenti della tassa sui rifiuti da Nord a Sud: ecco dove si pagherà di più

Aumenta la Tari 2023. Sono sempre più numerosi i Comuni che stanno rivedendo al rialzo le tariffe per la raccolta dei rifiuti: da Torino a Perugia, da Padova ad Ancona. A Napoli la stangata è già stata annunciata: la Tari aumenterà del 20%, una batosta. La buona notizia – ha detto l’assessore al Bilancio del Comune, Pier Paolo Baretta, non senza dare l’impressione di arrampicarsi sugli specchi – è che il rincaro si manifesterà nell’ultima rata, quindi di fatto impatterà sulle finanze delle famiglie nel 2024. Magra consolazione. La tassa sull’immondizia sale pure a Perugia, dove questa settimana la giunta ha deliberato un aumento della Tari del 4,2% per le utenze domestiche e del 4,7% per le utenze non domestiche. Qui il costo del servizio di igiene urbana per i cittadini passerà dai 48,9 milioni di euro del 2022 a 49,9 milioni di euro, un incremento quindi di circa 1 milione di euro.  Poi c’è Torino, dove la giunta comunale ha da poco autorizzato un incremento della Tari dell’1,20%. A Padova la tassa sulla raccolta e lo smaltimento dei rifiuti salirà nel 2023 del 3,63% per le utenze domestiche e del 2,89% per le non domestiche, nonostante l’aumento di circa il 7% scattato l’anno scorso.

A Torino nel 2024 arriverà la differenziata per gli oli esausti

Tempo di lettura: 2 minuti

Entro il 2024 a Torino sarà attivata la raccolta differenziata per gli oli esausti, come quello che si usa per friggere. Saranno posizionati i bidoni di colore blu in tutte le circoscrizioni, in modo graduale, per consentire ai cittadini di abituarsi al corretto smaltimento.

Cosa sono gli oli esausti e quali danni causano

Gli oli esausti sono i residui dell’olio usato sia in ambienti industriali che domestici e che perdono la caratteristica di poter essere riutilizzati. Analizzando il caso dell’uso domestico, ci si riferisce principalmente all’olio per le fritture, ma anche a quello contenuto nei cibi in scatola, come il tonno.

Generalmente, questi residui sono gettati nel lavandino in quanto liquidi, ma così facendo si causa un grave danno all’ambiente. Questi oli esausti vanno a contaminare le falde acquifere, rendendo difficoltosa la depurazione e giungendo spesso nei campi. Qui l’olio crea una barriera che impedisce alle piante di assorbire acqua e nutrienti nel modo corretto.L’olio, inoltre, non si mescola con l’acqua per via delle sue proprietà fisiche e tende a galleggiare sull’acqua, riducendo l’ossigeno per le creature che vivono in mare. Non può neanche essere bruciato poiché rilascerebbe sostanze dannose nell’atmosfera. Il miglior modo per smaltirlo e gettarlo negli appositi bidoni della differenziata o nelle isole ecologiche.

Raccolta differenziata spinta nel centro di Torino, Comune e Amiat: “Nel 2023 si parte”

Da piazza Vittorio a via Garibaldi, fino al Quadrilatero Romano e piazza Statuto, il centro di Torino si prepara ad accogliere nel 2023 la raccolta differenziata spinta. A confermare la timeline l’assessore comunale all’Ambiente Chiara Foglietta: “Siamo in fase di progettazione, ma siamo a buon punto. Entro fine anno si parte in Circoscrizione 1“. Negli scorsi mesi i tecnici dell’Amiat hanno effettuato dei sopralluoghi nei cortili dei condomini ed abitazioni del centro. 

53% di differenziata 

I rilievi erano “finalizzati a monitorare l’attuale servizio di raccolta e a valutare eventuali future modifiche e integrazioni per aumentare la percentuale di raccolta differenziata“. Attualmente la media cittadina di differenziata è del 53%. Ci sono poi zone più virtuose come Madonna del Pilone e Campidoglio dove si raggiunge il 62%. 

Raggiunti e superati gli obiettivi per la raccolta differenziata dei rifiuti

Nel 2021 in Piemonte è stato raggiunto e superato l’obiettivo del 65% per la raccolta differenziata dei rifiuti. Continua dunque, in modo costante, la crescita in termini percentuali: +1,4% rispetto all’anno precedente.

Ogni cittadino piemontese ha separato circa 330 chilogrammi di rifiuti, contro i 310 del 2020. Le province di Asti, Biella, Cuneo, Novara e VCO hanno così raggiunto l’obiettivo di riduzione dell’indifferenziata, fissato a 159 chilogrammi per abitante.

Risultati che per l’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati “sono la dimostrazione che il lavoro che stiamo svolgendo insieme ai Consorzi sta portando risultati sempre migliori e che, come spesso dichiarato, la raccolta differenziata ci permette di recuperare materiale da riciclare, e quindi da una parte avere un minore impatto sull’ambiente e dall’altra potenziare le filiere dell’economia circolare. Un ringraziamento e un plauso particolare ai piemontesi, senza i quali non potremmo raggiungere queste importanti percentuali sempre in crescita”.

Il dettaglio dei risultati

e frazioni maggiormente raccolte pro capite sono state carta (70 kg), frazione organica (65 kg), vetro (42 kg), sfalci e potature (33 kg), plastica (33 kg)

* l’obiettivo del raggiungimento del 65% di raccolta differenziata, previsto dalla normativa nazionale e dal Piano regionale dei rifiuti, viene superato da tutte le province tranne Alessandria e Torino, che si attestano rispettivamente al 62,5% e 61,3%

i Comuni che hanno superato quota 65% di differenziata sono saliti a 679 (erano 637 nel 2020), ovvero il 57,5% del totale

* a livello di Comuni capoluogo il primato della differenziata spetta anche per il 2021 a Verbania con il 78,85%, seguita da Biella (78,07%), Novara (73,73%), Vercelli (73,29%), Cuneo (69,11%), Asti (67,24%), Torino (53,34%) e Alessandria (46,84%)

* l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata è stato raggiunto o superato da 17 Consorzi su 21; il podio comprende il Consorzio del Medio Novarese con l’85%, seguito da Chierese (82%), Basso Novarese e Albese-Braidese (entrambi con il 76%), mentre restano al di sotto del 65% i Consorzi Alessandrino, Area Vasta Torino, Acea Pinerolese e Canavesano.

Torino segreta: cosa vedere oltre la Mole e il Museo egizio

Oltre alla Mole e al Museo del Cinema, allEgizio e al Polo Reale, alle piazze salotto e ai caffè storici, alle chiese e ai palazzi barocchi, a Torino c’è ben altro.

Basta andare appena oltre il centro, e spingersi fino ai margini della città, anche nelle più remote e talvolta dimenticate periferie, per scoprire un’altra, straordinaria e spesso sconosciuta Torino.

Quella Torino la raccontano Walter Bertolino e Luca Sartori, nel loro libro L’altra Torino, pubblicato con la torinese Edizioni del Capricorno e il quotidiano La Stampa.

Alla minuziosa costruzione dei vari percorsi e alla realizzazione delle fotografie di ogni angolo significativo dei vari quartieri di Walter Bertolino, si è unita la ricerca storica e la stesura dei testi di Luca Sartori, giornalista e collaboratore di

Caro bollette, anche la Mole spenta per risparmiare energia

Monumenti spenti per far fronte, in minima parte ovviamente, al caro bollette dell’energia elettrica. Nel programma di risparmi che il Comune di Torino sta organizzando vi sarebbe anche il «buio» per i luoghi più significativi e artistici della città.

E quindi, in primis la Mole antonelliana (con la serie erubescente di Fibonacci sulla cupola); poi la facciata del municipio e quella di Palazzo Reale. A rischio anche le luminarie natalizie ma non, come riporta la Stampa, le Luci d’Artista, che comunque verranno tenute accese meno ore rispetto al passato.

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