Sì all’aumento della Tari dell’1,20% per il 2023 nella città di Torino. Lo ha deciso il Consiglio comunale che nei giorni scorsi ha approvato il bilancio preventivo e, allo stesso tempo, votato il lieve rincaro, inferiore all’inflazione programmata, ma necessario per consentire a Palazzo di Città di pagare il servizio di raccolta svolto da Amiat.

Sì all’aumento della Tari dell’1,20% per il 2023 nella città di Torino. Lo ha deciso il Consiglio comunale che nei giorni scorsi ha approvato il bilancio preventivo e, allo stesso tempo, votato il lieve rincaro, inferiore all’inflazione programmata, ma necessario per consentire a Palazzo di Città di pagare il servizio di raccolta svolto da Amiat.

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Come funziona l’aumento della Tari a Torino: le agevolazioni

La tassa comunale sui rifiuti sarà un po’ più alta rispetto allo scorso anno, ma sono state mantenute salve le agevolazioni fiscali per le famiglie in situazione di disagio economico, stabilite in percentuale diversa in base all’Isee. In particolare, è previsto uno sconto del 40% per le famiglie con Isee da 0 a 13mila euro, del 25% con Isee da 13mila a 17mila euro e del 15% per le famiglie con Isee da 17mila a 24mila euro.

Gli sgravi per negozi e aziende vicine ai cantieri

Ci saranno invece delle agevolazioni per le attività commerciali ed artigianali interessate da cantieri per opere pubbliche della durata superiore a sei mesi. Le percentuali di agevolazione, il periodo di applicazione e le zone interessate saranno individuate con una successiva deliberazione. Sembra per esempio certo che saranno date ai commercianti di via Po, dove è in partenza un maxi-cantiere. Con i soldi della Tari, Palazzo Civico coprirà il costo complessivo del servizio integrato di raccolta dei rifiuti urbani, che per quest’anno, ammonta a 208,3 milioni di euro.